L’ultimo ballo di Zelensky a Washington

L’ultimo ballo di Zelensky a Washington
Martedì Zelensky è arrivato negli Stati Uniti per la terza volta dall’inizio del conflitto ucraino. Oggi, dopo aver parlato davanti al Congresso, ha incontrato Biden in un bilaterale, dove ha richiesto maggiori garanzie circa il sostegno americano per Kiev.
«La politica non dovrebbe tradire i soldati ucraini», ha scongiurato il presidente ucraino davanti alla National Defense University, la scuola militare più prestigiosa degli Stati Uniti. Perché Zelensky è consapevole che il mancato aiuto di Washington rischierebbe di tradursi in una drammatica sconfitta per Kiev. Là dove il fronte militare è già scricchiolante.
In queste ultime settimane Casa Bianca e Congresso divergono apertamente nella postura da tenere nel conflitto ucraino. L’amministrazione Biden vorrebbe riportare «la guerra sui titoli dei giornali». Ma benché riportata unicamente come lotta di potere tra democratici e repubblicani, la divergenza sugli aiuti da fornire a Kiev riflette in realtà uno scontro nello Stato profondo americano.
Una parte degli apparati washingtoniani preferirebbe continuare il conflitto a bassa intensità, tentando di risucchiare quanto più possibile la Russia nel terreno bellico europeo. Ma il grosso delle agenzie ritiene che Washington stia sprecando tempo da destinare all’Indopacifico, possibilmente strappando Mosca dalle grinfie di Pechino.
Smarrito l’effetto della controffensiva, l’Ucraina fatica ad avanzare sul campo di battaglia. E mentre aumenta la stanchezza occidentale, Kiev potrebbe presto doversi sedere al tavolo delle trattative. Controvoglia, con Zelensky al suo ultimo ballo, per infiammare nuovamente la causa ucraina.

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